Il 20 settembre Netflix ha rilasciato Criminal, serie tv antologica e paneuropea che sperimenta un nuovo modello narrativo: tuttavia, sebbene l’idea iniziale fosse più che interessante, il suo sviluppo concreto fa guadagnare alla serie una mera sufficienza.
Criminal non è un normale poliziesco, poiché inizia e finisce nella stanza degli interrogatori in cui detective e presunto criminale si contrappongono fino ad ottenere una confessione. Non c’è un prima né un dopo e, volendo, nemmeno un durante fatto di investigazioni; tutto si riduce all’osso e lo spettatore viene catapultato nella vicenda criminosa fin dai primi minuti, dovendo coglierne i dettagli strada facendo.
Quando una serie possiede una tale intrinseca staticità, gli elementi primari che devono mantenere viva l’attenzione sono la recitazione e la scrittura. In Criminal, tuttavia, i dialoghi mancano di quella potenza che ha reso grande, ad esempio, Mindhunter e risultano talora piatti. Le stesse vicende criminali di cui si parla non presentano particolari colpi di scena e tutto ruota attorno all’ottenere una confessione da parte dell’interrogato, che già si sa essere colpevole.
Un ulteriore elemento a sfavore è il fatto che il crimine e il presunto reo cambino di episodio in episodio (ognuna delle quattro parti della serie ne annovera tre). Con un lasso di tempo così risicato, era pressoché impossibile riuscire a raggiungere un livello di tensione ed un climax tali da tenere lo spettatore incollato alla sedia.
Fortunatamente guest star di peso come David Tennant e Hayley Atwell, la cui presenza scenica è sempre notevole, rendono alcuni episodi più godibili e permettono a Criminal di non fallire del tutto le sue premesse.
Il progetto presenta comunque degli aspetti interessanti che fanno ben sperare per il futuro di Netflix: esso, infatti, rappresenta il primo momento di dialogo fra i diversi comparti europei della piattaforma streaming, poiché la serie si divide in Criminal: UK, Criminal: Germania, Criminal: Spagna e Criminal: Francia. Con un mercato sempre più saturo, lo sviluppo di esperimenti di questo tipo non può che rappresentare una boccata d’aria fresca e un possibile motore di nuove sinergie.
In conclusione, sebbene la serie avesse creato aspettative molto alte che non risultano pienamente soddisfatte, essa rimane un esperimento ambizioso dal quale partire per rivoluzionare il panorama televisivo europeo.
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